BRAIN STORMING - 1C Scuola Puccini

BRAIN STORMING

1C Scuola Puccini

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 1C Scuola Puccini
Insegnante Carmelina Franco
A cura di Davide Rocchi e Massimo Boschi – eUROPA tEATRI

Finalmente è arrivato il Talk Show che mancava: tra ricchi premi e cotillons rimarrete scioccati da interviste e interventi mirabolanti che renderanno questa puntata indimenticabile!

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PIDOCCHIO SARAI TU! - 5A Scuola A. Frank

PIDOCCHIO SARAI TU!

5A Scuola A. Frank

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 5A – Scuola A. Frank
Insegnante: Rosaria Rodia
A cura di Mario AroldiTeatro del Cerchio

Il corpo come oggetto, che quanto oggetto presuppone una forma, un colore, un peso, una collocazione. Ma se il corpo-oggetto avesse un’anima, si accetterebbe così com’è? Con le classi 5^A e 5^C dalla Scuola Ferrari abbiamo deciso, quindi, di affrontare il tema del corpo utilizzando la metafora dell’oggetto; e quale oggetto è più vicino a noi, alle storie che conosciamo, se non Pinocchio? Un burattino di legno che si è trovato a dover affrontare una vita diversa dagli altri, in quanto pezzo di legno, ma che una volta conosciuta la sua vera anima ha deciso di affrontarla a suo modo. Noi, con questo progetto, abbiamo voluto affrontarla a nostro modo cercando di dare a questo pezzo di legno, a questo corpo, a questo involucro, un’anima che esiste, una sua idea di vita, un suo modo di vivere, contro tutti i pregiudizi di forma, colore. Ciò che non ci piace dobbiamo amarlo più forte, ogni presa in giro, metterla da parte.. tutto serve in questa vita, tutto serve in questo mondo, niente, deve metterci in ginocchio Ora l’ho capito, ora sono felice..da pezzo di legno..da burattino. Da Pinocchio.

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ATNIF (e la repubblica delle banane blu) - 4C Scuola Albertelli Newton

ATNIF (e la repubblica delle banane blu) -

4C Scuola Albertelli Newton

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 4C Scuola Albertelli Newton
Insegnante Myriam Ponticelli
A cura di Davide Rocchi e Massimo Boschi – eUROPA tEATRI

Avete mai sentito parlare del popolo degli Atnif? No vero? Bhè, ecco… in effetti la loro leggenda era andata perduta nei granelli di sabbia del Grande Fiume Sacro… fino ad oggi.

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ZONA LIMITE VALICABILE - 3C Scuola Verdi

ZONA LIMITE VALICABILE
3 C Scuola Verdi

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 3C – Scuola Verdi
Insegnante Iliana Lombardi
A cura di Yele Canali Ferrari e Riccardo ReinaAssociazione Micro Macro
Il lavoro del laboratorio di teatro si è concentrato attorno al concetto di limite e consenso. Il limite come qualcosa che arriva dall’esterno, che ci confina, ci costringe in posture rigide e difficili da mantenere, qualcosa che è posto senza il nostro consenso. Il limite poi può essere anche qualcosa che sancisce quali sono i nostri confini, quelli da rispettare e di cui prendersi cura. Quest’anno abbiamo trovato molte cose strette dentro limiti che ci sono stati imposti dall’emergenza sanitaria, la scuola, la classe, perfino i banchi e le sedie. Abbiamo potuto esplorare la dinamica della rottura e del superamento di un limite proprio grazie al dispositivo teatrale del laboratorio per cui un limite può diventare una risorsa per aprire immaginari differenti in cui esplorare e osservare il presente da altri punti di vista.

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LA SCUOLA DEGLI ANIMALUNNI - 4A Scuola Albertelli Newton

LA SCUOLA DEGLI ANIMALUNNI

4A Scuola Albertelli Newton

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 4A Scuola Albertelli Newton
Insegnante Benedetta Ollari
A cura di Davide Rocchi e Massimo Boschi – eUROPA tEATRI

Dopo un’estate trascorsa placida, piena di giochi e di bagni per gli animalunni è tempo di tornare tra i banchi di scuola. Tic tac, tic tac passano i minuti, passano le ore tutto scorre, la routine ha ripreso a girare quando… dalla fiction si passa al pulp.

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PIDOCCHIO SARAI TU! - 5C Scuola A. Frank

PIDOCCHIO SARAI TU!

5C Scuola A. Frank

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 5C – Scuola A. Frank
Insegnante: Dolores Pagliari
A cura di Mario AroldiTeatro del Cerchio

Il corpo come oggetto, che quanto oggetto presuppone una forma, un colore, un peso, una collocazione. Ma se il corpo-oggetto avesse un’anima, si accetterebbe così com’è? Con le classi 5^A e 5^C dalla Scuola Ferrari abbiamo deciso, quindi, di affrontare il tema del corpo utilizzando la metafora dell’oggetto; e quale oggetto è più vicino a noi, alle storie che conosciamo, se non Pinocchio? Un burattino di legno che si è trovato a dover affrontare una vita diversa dagli altri, in quanto pezzo di legno, ma che una volta conosciuta la sua vera anima ha deciso di affrontarla a suo modo. Noi, con questo progetto, abbiamo voluto affrontarla a nostro modo cercando di dare a questo pezzo di legno, a questo corpo, a questo involucro, un’anima che esiste, una sua idea di vita, un suo modo di vivere, contro tutti i pregiudizi di forma, colore. Ciò che non ci piace dobbiamo amarlo più forte, ogni presa in giro, metterla da parte.. tutto serve in questa vita, tutto serve in questo mondo, niente, deve metterci in ginocchio Ora l’ho capito, ora sono felice..da pezzo di legno..da burattino. Da Pinocchio.

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LA BUONA DISOBBEDIENZA - 4B Scuola Martiri di Cefalonia

LA BUONA DISOBBEDIENZA

4B Scuola Martiri di Cefalonia

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 4B Scuola Martiri di Cefalonia
Insegnanti Teresa Parente, Viviana Romano
A cura di Loredana Scianna Lenz Fondazione

Nell’Antico Testamento, per “conoscenza” s’intende non solo un un modo d’intelligere la realtà ma, in modo più complesso, il farne esperienza. La conoscenza equivale al discernimento, dove la nozione delle cose viene superata per estendersi al loro valore. Mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è un’azione indebita se si pensa alla conoscenza universale riservata alla sola divinità; ma se il gesto dei primi disobbendenti muovesse dal desiderio di comprendere per distinguere? Abbiamo lavorato sul senso critico necessario a operare una scelta, buona o cattiva che sia, verso una responsabilità che sia tale in sé, prima ancora di riflettere un etica. Esiste mai, nella dimensione in cui viviamo, una disobbedienza “buona”? I bambini pensano di si. Portano a noi la loro esperienza e attraversano il loro albero come una soglia. Lo fanno l’energia e il desiderio che l’età consente loro: correndo

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FAVOLA VERDE - 3B Scuola Adorni

FAVOLA VERDE

3B Scuola Adorni

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Classe 3B – Scuola Adorni
Insegnante Antonella Valguarnera
A cura di Antonio Buccarello e Matteo Bacchini – Teatro del Tempo

Un albero fa i frutti che vuole, anche diversi se vuole. Un albero quando piove si bagna. Un albero resiste a tutto perché ha le sue radici. Un albero si muove (se ha voglia di muoversi, se no sta fermo). Un albero racconta le storie divertenti e gli altri alberi ridono anche se tutti la sanno già. Un albero delle volte è triste e nessuno sa perché. Un albero ha bisogno di cura, di sole e di un pallone. Un albero è proprio come noi.

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IL CORPO E' LA MIA CASA - 2A Scuola Ferrari

IL CORPO E' LA MIA CASA

2A Scuola Ferrari

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 2A – Scuola Ferrari
Insegnante Manuela Senza Peluso
A cura di Adriana MilaniTeatro del Cerchio

Il video è l’elaborazione del percorso laboratoriale svoltosi pressoché in continuità. Abbiamo esplorato in un viaggio a tappe l’argomento corpo. Attraverso esercizi che riguardavano il rapporto con lo spazio, con il tempo, con l’immaginazione, da soli o a coppie, o lavorando insieme agli altri ma in una bolla. Abbiamo esplorato la fisicità della voce, i cinque sensi attraverso esercizi e giochi per sperimentarci e sperimentare l’ascolto. Abbiamo parlato, discusso e ci siamo confrontati. Un dialogo e un ascolto attivo e vigile in modo che ogni nostro incontro fosse scoperta e rivelazione, fosse una sfida anche se a volte difficile. Un momento di crescita e di riappropriazione di una vita normale fatta di fisicità e non di modalità videomediale

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UNA PARTITA AL LIMITE - 2G Scuola Parmigianino

UNA PARTITA AL LIMITE

2G Scuola Parmigianino

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 2G
Scuola Parmigianino Insegnante Claudia Farolini
A cura di Yele Canali Ferrari e Riccardo Reina – Associazione Micro Macro

Il lavoro di quest’anno ha attraversato la tematica del corpo e della corporeità, concentrandosi attorno al concetto di limite e di consenso. La parola “limite” ha un’infinità di significati. Il limite può essere qualcosa che ci viene imposto dall’esterno: dalle altre persone, ma anche dalla natura delle cose. In questo senso il limite può essere qualcosa che ci opprime, che ostacola la nostra libertà. Ma può anche essere qualcosa che ci costringe a fare ciò che da soli non avremmo il coraggio o la forza di fare. Il limite, però, può anche venire dall’interno: certi limiti possono venire da noi senza che nemmeno ne siamo consapevoli; altri invece possono essere stabiliti da noi, per sancire quali siano i nostri confini, quelli che vorremmo fossero rispettati da tutti. Quest’anno abbiamo trovato molte cose strette dentro limiti che ci sono stati imposti dall’emergenza sanitaria. Volevamo giocare, ma ci siano trovati in un mondo in cui le cose non si potevano più toccare, e i giochi di prima avevamo smesso di esistere, e non si potevano più fare. Non si trovava più nemmeno una pallina da ping pong, figuriamoci una palla da basket! Ecco, ci siamo adattati. E la palla, ce la siamo figurata. Perché secondo noi ogni limite può essere uno stimolo al cambiamento, ma per trasformare la realtà bisogna allenare i corpi a immaginare l’impossibile.

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