LA BUONA DISOBBEDIENZA - 4B Scuola Martiri di Cefalonia

LA BUONA DISOBBEDIENZA

4B Scuola Martiri di Cefalonia

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 4B Scuola Martiri di Cefalonia
Insegnanti Teresa Parente, Viviana Romano
A cura di Loredana Scianna Lenz Fondazione

Nell’Antico Testamento, per “conoscenza” s’intende non solo un un modo d’intelligere la realtà ma, in modo più complesso, il farne esperienza. La conoscenza equivale al discernimento, dove la nozione delle cose viene superata per estendersi al loro valore. Mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è un’azione indebita se si pensa alla conoscenza universale riservata alla sola divinità; ma se il gesto dei primi disobbendenti muovesse dal desiderio di comprendere per distinguere? Abbiamo lavorato sul senso critico necessario a operare una scelta, buona o cattiva che sia, verso una responsabilità che sia tale in sé, prima ancora di riflettere un etica. Esiste mai, nella dimensione in cui viviamo, una disobbedienza “buona”? I bambini pensano di si. Portano a noi la loro esperienza e attraversano il loro albero come una soglia. Lo fanno l’energia e il desiderio che l’età consente loro: correndo

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Ritiro scolastico e ritiro sociale - Katia Provantini

Ritiro scolastico e ritiro sociale

Profilo di funzionamento e fattore di rischio, ciclo di incontri a cura di Katia Provantini.


GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Rap da camera 3E Parmigianino

Rap da camera | 3E Parmigianino

Rap da camera

3E Parmigianino

TENIAMOCI IN CON-TATTO


Classe 3E Parmigianino
Insegnante: Claudia Farolini
A cura di Yele Canali e Riccardo ReinaTeatro delle Briciole

Questo breve video è il risultato del lavoro a distanza fatto con la classe 3E della scuola Parmigianino.
Ci si è concentrati su alcuni aspetti fondamentali nella pratica teatrale ma che eccedono i limiti del teatro, come la scrittura di un testo, l’uso della voce, il senso del ritmo, la capacità di immaginare e sviluppare un personaggio, l’ascolto dell’altro e la connessione con gli altri.

Si è assemblato il tutto in un esperimento: comporre un pezzo rap. Il rap infatti non solo mette in gioco, a livello formale, tutte queste competenze, ma storicamente nasce proprio come forma di espressione artistica di contestazione sociale, politica e culturale della comunità afroamericana che attraverso la parola, la rima e il linguaggio di strada denuncia un sistema d’oppressione che si dimostra sempre violento sulle minoranze, siano esse di genere, di etnia, di classe. Il testo è stato scritto collettivamente, utilizzando e attualizzando a questo scopo esercizi di scrittura automatica di matrice surrealista.

Questo esperimento è servito a mettere in crisi facili certezze e giudizi precostituiti, che poi è quello che cerchiamo di fare sempre, anche a teatro e attraverso il teatro.

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


AperiWeb con le Fattorie Didattiche

Alimentiamo la sostenibilità

AperiWeb con le Fattorie Didattiche
Occasioni di educazione al gusto e alla sostenibilità


Undici appuntamenti online all’ora dell’aperitivo con le Fattorie Didattiche del progetto ALIMENTIAMO LA SOSTENIBILITA’.
ALIMENTIAMO LA SOSTENIBILITA’ – finanziato nell’ambito del PSR Emilia-Romagna 2014-2020 – ha lo scopo di creare un network di aziende agricole per promuovere il concetto di socialità complessiva del cibo, che incorpori valori come sostenibilità, etica, qualità regolamentata, territorialità e lotta allo spreco alimentare, soprattutto legato alla dimensione domestica del consumo, attraverso una corretta educazione alimentare.
Fanno parte del network Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Apicoltura Manghi Armanda, Orto
Botanico Gavinell, Azienda Il Palazzo di Specchio, Agriturismo Il Gelso e gli esperti di
alimentazione di Madegus, Maestri del Gusto. Guarda il trailer

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Essere insegnanti significa lasciare un segno

Essere insegnante vuole dire lasciare un segno in una relazione

Essere insegnanti significa lasciare un segno

Essere insegnante vuole dire lasciare un segno

in una relazione

ESSERE INSEGNANTI OGGI


“Noi riceviamo vita solo da chi la vita la sa mettere «a fuoco»,
chi è «passato» nel mondo e ce ne ha lasciato una mappa:
poi sta a noi camminare e aprire nuove strade”
A. D’Avenia

Sveglia, doccia, colazione e via in macchina…
Dopo la solita coda in tangenziale, finalmente raggiungo la mia amata Via Milano, dove il mio sguardo si imbatte su abbracci di ragazzi, baci dei genitori, corse per prendere la merenda. Arrivata a scuola, entro nell’atrio pieno di ragazzi che parlano tra di loro e, al suono della campanella, si dirigono verso le loro classi; salgo le scale, saluto i collaboratori e colleghi e, con PC alla mano, mi incammino verso l’aula dove trovo gli alunni che mi aspettano. Un buongiorno sorridente ed energico. Fino a due mesi fa la mia giornata si apriva con questa routine. Ora invece mi ritrovo nella mia casa, apro la piattaforma per vedere se ci sono nuovi messaggi o se sono stati inseriti nuovi compiti. China sulla tastiera con la posta elettronica piena di notifiche tra messaggi di accettazione della lezione e richieste di spiegazioni aggiuntive, posiziono la telecamera, e mi introduco nelle abitazioni dei mei alunni, cercando di dare lo stesso buongiorno, rafforzato, sorridente, ed affettuoso. Quando vedo che sono tutti connessi, quel buongiorno si colora e vibra di emozioni, le più disparate. Vedo ragazzi che sono cresciuti che hanno smesso di essere infantili, improvvisamente; altri invece hanno fatto un percorso opposto di chiusura e di paura; altri ancora che hanno bisogno di attenzioni più del solito e chiedono momenti da dedicare a loro. Li stiamo osservando senza dare giudizi e mi prendo il tempo di vedere queste loro metamorfosi.

Ma una tastiera e una webcam possono essere il punto di contatto di un percorso formativo?
E in che modo possiamo continuare a prenderci cura di ciascuno ragazzo?
Può essere questo un nuovo modo di essere vicina a loro?
Sono sufficienti un appello, chiedere di accendere una telecamera, rispondermi:
“Prof. presente!”, “Prof. la connessione è debole!”, “Prof. ma il compito è arrivato? Prof. ma quando mette i voti?”

Se mi avessero raccontato una simile situazione, non ci avrei creduto. Molte sensazioni di questo periodo mi rimandano ad una narrazione di altri tempi, scenari dei racconti dei miei genitori che avevano vissuto la guerra, quella vera, in un clima di bombardamenti, qui a Parma. In questa pagina mai scritta sui libri, insieme alla mia comunità scolastica, deve prevalere ancora di più il ruolo di noi docenti -mediatori, nello specifico trasmettere la calma in un momento che disorienta per l’incertezza che ci pervade. Tutti insieme stiamo cercando di trasformare questa nuova relazione in un’occasione per tutti, per rafforzare i rapporti, per accorciare le distanze, misurando anche un modo nuovo di azioni didattiche, sperimentate da autodidatta, a volte con telefonate chilometriche con colleghi che, seppur distanti, sono più vicini di quanto si possa immaginare. L’esperienza della vita di una classe, di una sala insegnanti, di un corridoio alla ricreazione, però non è paragonabile a tutto questo.

Quali emozioni scaturiscono in un’aula? Quanto è importante guardarsi negli occhi? Quanto conta capire che non è il momento di fare lezione di italiano o storia o geografia e stravolgere il programma scolastico giornaliero? Anche ora essere insegnante vuole dire lasciare un segno in una relazione che prende per mano, che cerca di far crescere e far diventare i nostri ragazzi, giovani adolescenti, uomini e donne del domani. Questi sono i valori che voglio e continuo a trasmettere anche con la telecamera accesa o spenta, con la connessione lenta o veloce, con il telefonino o con il pc. Con gli alunni e i genitori, con la dirigente, i colleghi e i collaboratori si è fortificata una nuova intesa che ha invaso i nostri spazi interiori, nella speranza che l’umanità sia un’unica grande famiglia che soffre e che spera, al di là dei confini geografici.

Prof. Angela Martelli – IC Micheli


GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Il muro dei pensieri

Il muro dei pensieri

CITTADINI DEL MONDO


Un piccolo omaggio a tutti coloro che con cura, fatica, passione ed impegno si stanno occupando di noi in questo difficile periodo storico. 

Contributo realizzato dalla classe 2E dell’ Istituto Comprensivo Albertelli-Newton, guidati dalla supervisione della prof.ssa Gabriella Bigliardi e del Prof. Pietro Guidetti. 

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


#liberipensieri

#liberipensieri 

CITTADINI DEL MONDO


La riflessione della classe 3°B dell’istituto Malpeli pone l’accento sulle riflessioni, sui feedback dei ragazzi e delle ragazze nell’approccio al tema della illegalità e delle mafie. Riflessioni individuali e di classe su alcune domande cruciali: cos’è la mafia? come posso e possiamo fronteggiarla? Cosa possiamo fare? Qual’è il nostro impegno quotidiano? 

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Le nostre voci nel vento

Le nostre voci nel vento 

CITTADINI DEL MONDO


La classe 3°D dell’Istituto Don Cavalli alla fine del percorso ben sintetizza i valori e le parole chiave che ci uniscono, che ci fanno sentire liberi insieme! Parole che ci fanno sentire una comunità, per non sentirci soli, per riempire questa distanza che può distruggere l’anima. 

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


Il wall della legalità

Il wall della legalità 

CITTADINI DEL MONDO


La classe 3°C dell’istituto Malpeli ha prodotto un muro virtuale per descrivere la complessità dell’atteggiamento mafioso. Sono espressi  legami, idee, emozioni e sentimenti che il fenomeno mafioso smuove nelle coscienze e nei vissuti di tutti noi. E’ un invito alla riscoperta di termini dal significato dimenticato, uno stimolo per cogliere il peso e la forza delle parole “giuste”, riscoprendone il significato autentico! 

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria


#distantimaliberi la memoria

#distantimaliberi la memoria

CITTADINI DEL MONDO


Il valore della memoria 

GUARDA TUTTI GLI altri video della categoria